giovedì 26 aprile 2012

(da ilFatto.net) MOLFETTA. Liceo Classico per ricordare il TruckCenter

scientifico truck apr2012

Molfetta - Il 24 aprile, il liceo classico, sotto la rappresentanza di Matteo Petruzzella, ha voluto ricordare la tragedia del Truck Center del famoso 3 marzo di quattro anni fa. Tra gli ospiti: Stefano Sciancalepore, padre di Biagio, uno dei ragazzi che perse la vita in quel tremendo incidente, Giuseppe Filannino, responsabile GCIL e Vito Messina, componente del Comitato 3 Marzo.
«Sono trascorsi quattro anni dall’accaduto e non ci sono ancora colpevoli» –commenta il padre di una delle vittime, commuovendosi al solo ricordo di aver perso un figlio inaspettatamente. Tra gli incidenti citati c’è stato quello nel liceo classico di Torino, dove uno studente ha perso la vita a causa della caduta di un masso dal soffitto, sintomo di come i tagli all’istruzione si riflettano sulla stessa sicurezza dei ragazzi, o ancora della tragedia della Thyssen Group, accusati di omicidio colposo, nella quale però, a differenza di quella molfettese, le vittime hanno avuto giustizia. Ed è stata proprio la giustizia uno dei temi principali della mattinata, una giustizia in cui si continua a credere e nella quale bisogna non perdere la speranza, nonostante la sua lentezza o la sua stessa discutibilità. «Volate e sostituitevi a chi è al potere»- queste le parole conclusive di Filannino, esortando i ragazzi a dire di “no”, ad avere il coraggio di gridare contro quella corruzione e quell’ingiustizia di cui l’Italia di oggi si è macchiata.

Scritto da Maria Sancilio   

domenica 15 aprile 2012

(da Quindici-Molfetta.it) Truck Center, processo contro Nuova Solmine e Meleam: parla Stefano Sciancalepore

giovedì 12 aprile 2012



TRANI - Domani, venerdì 13 Aprile, presso il Tribunale di Trani, avrà luogo l'udienza preliminare per decidere sull'eventuale rinvio a giudizio di altre due aziende coinvolte, insieme all'Eni, nella tragedia della Truck Center: la Nuova Solmine e Meleam spa. In quella cisterna maledetta, presso l'autolavaggio molfettese, persero la vita cinque persone, a causa delle esalazioni di acido solfidrico.
Abbiamo incontrato Stefano Sciancalepore, padre di Biagio, una delle cinque vittime. Come ci spiega Stefano, l'origine dell'incidente deriva dal fatto che non è stata menzionata la tossicità del prodotto, che veniva invece indicato semplicemente come infiammabile. Eppure l'Eni è stata assolta per insufficienza di prove, per quanto il giudice abbia chiesto altri 90 giorni per la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, facendo emergere la difficoltà di giustificare l'assoluzione.
Il processo che avrà inizio domani, secondo Stefano, è di importanza cruciale, in quanto fra Eni e Nuova Solmine c'è una complicità dovuta al fatto che tutti erano a conoscenza dei rischi determinati dal contenuto di quella cisterna. Eppure non solo quest'ultima non è stata bonificata, ma non è stato neanche indicato il pericolo che essa celava, forse per un fatto di costi.
La vicinanza dimostrata dalla città a Stefano e ai familiari delle vittime della Truck Center il 3 Marzo scorso è per Stefano molto positiva, e per questo si dice fiducioso anche in vista della conferenza stampa di domani, nei pressi del Tribunale di Trani alle ore 9, organizzata dal Comitato Tre Marzo.
Stefano rappresenta per noi il coraggio di chi sceglie di battersi perché il tessuto sociale su cui si costituisce una comunità non venga lacerato da violazioni infami della dignità delle persone, dall'erosione dei suoi fondamenti, del lavoro, della sicurezza. Per questo la battaglia per le vittime della Truck Center diventa una presa di posizione collettiva in cui ciascuno di noi può rivendicare il proprio essere-comunità, contro ogni tentativo di dissoluzione delle sue regole essenziali e dei suoi legami, al di fuori dei quali la vita stessa diventa un fatto di profitto.
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Giacomo Pisani

sabato 14 aprile 2012

(da MolfettaLive.it) Truck center bis, le richieste del pm


La procura chiede il rinvio a giudizio per due aziende e dieci imputati. Anche la ditta molfettese parte civile. Si torna in aula il 2 maggio

14/04/2012
di Lorenzo Pisani
Giuseppe Maralfa
Giuseppe Maralfa
Foto: © MolfettaLive.it
È durata un’ora e mezza la requisitoria con cui venerdì il pubblico ministero Giuseppe Maralfaha chiesto il rinvio a giudizio per tutti i dodici imputati nel processo cosiddetto Truck center bis.

Una lunga analisi ha ripercorso i fatti dal 3 marzo 2008 ad oggi, con particolare riferimento agli imputati, le aziende Nuova Solmine spa, Meleam Puglia e 10 persone fisiche, di cui 3 già condannate, ma per altri profili, nel primo processo (conclusosi nel 2009, a solo un anno e mezzo dalla tragedia). Non c’è l’Eni, giudicata eassolta con rito abbreviato dal gup Maria Grazia Caserta.
Rinvio a giudizio richiesto anche dalla parti civili(Comune di Molfetta, Regione Puglia e alcuni familiari delle vittime). Parti civili di cui da ieri fa parte anche la stessa Truck center. L’istanza è stata accolta dal gup Roberto Oliveri del Castillo.

Si tornerà in aula il prossimo 2 maggio. Parola ai legali degli imputati e, forse, lettura della sentenza.

Il 3 marzo di quattro anni fa, nella zona Asi, cinque persone morirono per le esalazioni di acido solfidrico, in una tragica catena di solidarietà: Guglielmo Mangano, Michele Tasca, Luigi Farinola, Biagio Sciancalepore e Vincenzo Altomare. In loro memoria è stato costituito quest’anno il Comitato 3 marzo, ieri protagonista di un volantinaggio nei pressi del tribunale. Ma assente in aula, come è stato fatto notare in apertura di udienza.
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venerdì 6 aprile 2012

Venerdì 13 aprile alle ore 9 una conferenza stampa dinanzi al tribunale di Trani in piazza Duomo.

Il 3marzo 2008 cinque operai della Truck.Center, azienda addetta al lavaggio di automezzi presso la zona artigianale di Molfetta perdevano la vita a causa delle esalazioni di acido solfidrico respirati nella cisterna, in cui avrebbero dovuto lavorare.
Benchè siano passati già quattro anni dalla sentenza, non è stata ancora fatta giustizia.
Anzi una sentenza assurda e paradossale, ha assolto in primo grado  l' Eni, l'azienda produttrice del veleno, che ha causato la strage.
Non conosciamo ancora le motivazioni della sentenza, la pubblicazione è slittata di ulteriori 90 giorni, un assurdità se pensiamo che sono bastati soltanto  venti minuti per emetterla.

Il Comitato Tre marzo, formato da partiti associazioni e singoli cittadini, consapevole che soltanto quando si mantiene alto il livello di mobilitazione e di attenzione dell'opinione pubblica, è possibile ottenere giustizia, ha nella rottura del silenzio mediatico, che ha caratterizzato tutta la vicenda, uno dei suoi obiettivi principali.,
E' questa la logica che ha portato il comitato, all'organizzazione di una manifestazione il 3 marzo
scorso in occasione del quarto anniversario della strage.
Migliaia di molfettesi sono scesi in piazza per rivendicare un bisogno collettivo di verità e giustizia per le vittime della Truckcenter.

Ora la vicenda processuale è giunta ad uno snodo cruciale, venerdì 13 aprile ci sarà una l'udienza preliminare presso il tribunale per decidere in merito all'eventuale rinvio a giudizio di altre due aziende coinvolte nella vicenda, la Nuova Solmine e Meleam spa
In caso negativo, la morte di cinque lavoratori non avrà alcun colpevole, né il produttore del veleno né il suo acquirente, essendo assolutamente residuali le altre responsabilità accertate.

Per questi motivi il Comitato Tre Marzo organizza il giorno dell'udienza preliminare venerdì 13 aprile alle ore 9 una conferenza stampa dinanzi al tribunale di Trani in piazza Duomo.

Siamo convinti che la sicurezza sul lavoro non è un costo o una posta di bilancio qualsiasi, è un diritto inalienabile dei lavoratori,uno dei cardini su cui ogni paese civile dovrebbe costruire la propria società.